STYLE WARS by Tony Silver & Henry Chalfant (1983, 70 min.) + bonus material - 2 DVD 2007
Ripercorrendo l’indice delle recensioni da noi pubblicate, relative a dvd dedicati a scene, sottoculture, generi musicali, non ho trovato nulla di paragonabile per completezza del contenuto video.
“Style wars” è un film prodotto da Henry Chalfant e Tony Silver (morto nel Febbraio 2008), negli ambienti tossici del bombing underground, dentro i tunnel o all’aperto alla caccia di vagoni della metropolitana newyorkese.
Ragazzi bianchi, neri, ispanici, portoricani, in questo film del 1983, alcuni ancora adolescenti raccontano la loro passione per il bombing, ovvero graffiti disegnati sui vagoni dei treni dell’intera rete newyorkese, sfidando le regole della società per il raggiungimento di una fama, evidente nella frequente espressione: “I’m the king”. Alcuni flashback presentano le radici dell’hip hop, con tutte le sue originali manifestazioni della cultura nera americana. Separare i graffiti dalla breakdance e dalla musica avrebbe significato rendere parziale un'intera componente culturale strettamente connessa ed intrinseca alla comunità nera. Quindi a fianco delle azioni raccontate dagli artisti si fanno largo le Crew della breakdance.
La linea di demarcazione tra le istituzioni, scuola, famiglia, polizia e questi giovani è netta e del tutto inconciliabile. L’esaltazione con cui portano a compimento queste azioni e l’autocelebrazione ricorrente dimostrano una necessità di protagonismo, di prova dimostrativa nel gruppo di appartenenza. Come altre componenti della cultura hip hop anche il bombing, sebbene conservi una certa componente di illegalità e vandalismo, contribuì a tenere lontani ragazzi del ghetto da pratiche più devianti, incanalando atteggiamenti di sfida e rivalità di gruppo.
Il motto coniato da campagne pubblicitarie contrarie al vilipendio del patrimonio pubblico, "Make your mark in society, not on society", fu vano considerando che la presenza di tag e graffiti sui treni era una rapida possibilità di incidere “on society” la propria presenza, di fronte alla enorme difficoltà di emergere dal “ghetto”.
Confrontare questo hip hop con la povertà umana che contraddistingue le chiappe e le catene d’oro dei video clip consente di individuare le origini di una cultura di strada e la sua banalizzazione successiva. Doze lo spiega affermando che oggigiorno per incontrare il vero hip hop ci si deve "recare in Francia, Germania, Giappone, Italia, Brasile, dove questo è una realtà politica non un modo per divertirsi. Poteva esserlo anche a New York ma non è accaduto".
La lunghezza temporale dei dvd è tale da rendere necessaria una visione frammentata. Al termine del film da 70 minuti un'opzione permette di sovrappone l'audio dei due registi i quali commentano scene, situazioni, luoghi, writers e B-boys, richiedendo una seconda visione. Si può evidenziare come aspetto di cui risulta carente la mancanza di un girato durante una completa azione di bombing; abbondano invece le interviste.
E’ un vero e proprio tour colorato nell'underground newyorkese, arricchito da un’ulteriore mole di documenti. Una serie di immagini presenta lo scorrere di singoli vagoni, però carente per la mancanza di un contributo musicale, con il rischio di condurci presto alla noia.
Superando l’estenuante visione dei filmati si giunge al secondo dvd, con uomini appesantiti dagli anni, qualcuno anche dagli hot dog.
Qui sono stati selezionati in 32 schede i singoli artisti, per ognuno dei quali si trovano poche immagini ed alcune interviste del 2002. Queste permettono a 20 anni dalle riprese di confrontare il punto di arrivo dei sopravvissuti e la natura spontanea, il coinvolgimento pieno di ciascuno di loro nella passione per il bombing, aspetto che non deve generare confusione. Cap infatti afferma: “I'm not a graffiti artist, i'm a graffiti bomber “.
Dez (KeySlay) conferma l’impossibilità di un confronto con il presente: “Just doing it. And now it's not even about the culture no more, it's about the dollar. If I could go back to them days I'd do it again. It was the fan. You had to really be there, or be involved to see the shit, the shit was crazy man. It was real crazy. It was a crazy time”.
Iz the Wiz ha invece rischiato la morte, respirando per anni spray, cemento, fumo che gli hanno rovinato i reni. Le sue dichiarazioni ridimensionano l’aura mitologica del periodo d’oro dei graffiti: "ogni goccia di fama, di gloria, ogni rivista o film in cui sono comparso, li darei tutti per riavere la mia salute”.
Un hip hop calato nel quartiere; non si vedono catene d'oro, neri in cerca di vana gloria dietro alle telecamere di MTV, accompagnati da bionde gonfiabili. Piuttosto sembra un dietro le quinte di un episodio di Starsky & Hutch, senza funky e con molto spray.
Il sito web, tramite una riuscita animazione flash, ha sufficiente materiale grafico, audio e video per cogliere l'essenza del DVD, incluso un lungo frammento del film. Poi, passate al negozio.
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DVD contents
Disc 1: The Film/The Filmmakers.
- Style Wars (1983, 70 minutes, color7b&w, 16mm).
- Over 23 Minutes of original outtake footage.
- Feature commentary by director- producer.
- Interview with Tony Silver and Henry Chalfant.
- Interview with Style Wars editors Victor Kanefsky and Sam Pollard.
Disc 2 Hall Of Fame:
- 32 artist galleries including new interviews, trains and rare photos.
- Tributes to Dondi and Shy 147.
- Guest Interviews.
- "Destroy All Lines" 30 min. loop of over 200 whole cars and burners.
- Featuring music from various artists.
stylewars.com
myspace.com/stylewars
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